la chimica dell’attimo

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Vivere (e scrivere) il fallimento

Possiamo parlare quanto vogliamo di resilienza, di fenici e di kintsugi, ma fallire non piace a nessuno. Eppure è un’eventualità, quando desideriamo tanto qualcosa. La parola fallimento non mi piace, ma non posso cancellarla dal vocabolario, così come non posso cancellare i miei, di fallimenti. Ciò che posso fare, però, è provare a renderli utili a qualcosa. Come autore, il mio qualcosa sono le storie.

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La chimica dell’attimo, un anno dopo

Quando si scrive una storia, il momento della pubblicazione è l’obiettivo. Una volta raggiunto, tuttavia, ci appare velocemente per quello che in realtà è, cioè uno dei tanti inizi con cui bisogna misurarsi e che stabilisce un prima e un dopo. Qui racconto il mio dopo, riflettendo sulle aspettative, le delusioni e l’importante legame tra la scrittura e la vendita.

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