Scegli il volto dei tuoi personaggi
Per essere riconoscibili e memorabili, i tuoi personaggi hanno bisogno di un volto. Sceglierlo è un momento fondamentale per la scrittura di una storia, oltre che un’attività divertente.
Per essere riconoscibili e memorabili, i tuoi personaggi hanno bisogno di un volto. Sceglierlo è un momento fondamentale per la scrittura di una storia, oltre che un’attività divertente.
Scrivere e correggere sono due attività diverse. Se ci preoccupiamo di inseguire la perfezione, anziché impegnarci a concludere la prima stesura, rischiamo di fare la fine di Orfeo.
La scrittura è un muscolo che va allenato ogni giorno. Nessuno ci controlla, perciò serve autodisciplina. Il modo migliore per cominciare è costruire una propria routine di scrittura. Due libri davvero preziosi ti aiutano a farlo.
Il mondo delle storie e quello del cibo sembrano fatti per intrecciarsi e influenzarsi a vicenda. Succede, così, che un libro possa diventare una ricetta oppure che una ricetta possa diventare un libro. Nelliamoci e Zazie, poi, con i libri sono in grado di comporre persino un intero menù.
Quando si scrive una storia, il momento della pubblicazione è l’obiettivo. Una volta raggiunto, tuttavia, ci appare velocemente per quello che in realtà è, cioè uno dei tanti inizi con cui bisogna misurarsi e che stabilisce un prima e un dopo. Qui racconto il mio dopo, riflettendo sulle aspettative, le delusioni e l’importante legame tra la scrittura e la vendita.
Instagram può rivelarsi una grande risorsa per chi scrive, eppure usandolo si può andare incontro a degli “effetti collaterali”. Oltre alla distrazione, la piattaforma può diventare una fonte di frustrazione, al punto che ci si domanda quanto valga la pena davvero farne parte.
C’è chi per raccontare una storia parte da un personaggio, chi invece preferisce partire dai luoghi. Luisa Multinu, autrice di “Mind the gap. Distanze londinesi”, è partita da Londra, con l’idea di renderla un personaggio.
Fino a due anni fa, riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia era ragionevole, ma la discussione sembrava mancare ancora di elementi concreti. La pandemia ha accelerato tutto, fornendoci esempi quotidiani di come il nostro utilizzo di smartphone e social media possa condizionarci.
Dietro un personaggio riuscito, una trama efficace e un’ambientazione vincente c’è spesso un lavoro prezioso sia per chi legge sia per chi scrive. Enrico Losso, autore di “Dove si nascondono le rondini” (Garzanti), inaugura una serie di conversazioni dedicate alla scrittura e a ciò che si nasconde dietro le pagine che leggiamo.
Superfici lisce e pulite, libri di racconti dalla scrittura essenziale, cassetti ordinatissimi. Cos’hanno in comune tutte queste cose? E cosa c’entrano dei documentari su Netflix con parole come valore, intenzionalità e consapevolezza?